Dalle dune di Bazaruto in Mozambico al Kruger National Park in Sudafrica

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Marina Raffaelli

Un viaggio emozionante che lascia il segno.

Ce ne parla Marina del nostro ufficio Turismo: ha scelto un soggiorno mare in Mozambico, nella bellissima Isola di Bazaruto più un safari nel Kruger National Park.

Tra l’oceano Indiano e il canale di Mozambico  si allunga l’isola di Bazaruto. Lunga e stretta 20 km, l’isola ti accoglie dopo 40 minuti di barca in compagnia dei delfini, il preludio di bagni in acque cristalline e tramonti africani a bordo del dhoni. Le dune all’ interno dell’isola dove sali scalza e domini i due mari, ti fanno sentire un granello di sabbia. I laghi dell’ isola per dare ristoro ai tanti uccelli e coccodrilli ti anticipano l’ Africa dei parchi nazionali.

A Bazaruto si incontrano tanti bambini che percorrono km di sentieri  per raggiungere la scuola e dove il maestro li accoglie. In ufficio, tutte le mie colleghe contagiate dal mio entusiasmo prima del viaggio, mi hanno fornito oggetti da lasciare alla scuola del villaggio: ma la cosa che ha emozionato maggiormente i bambini è stato ricevere una foto istantanea. Avevo portato in questo viaggio la mia datata macchina istantanea, “alla faccia” di tutti gli scatti dei cellulari che non si stampano mai. Il sarto del villaggio, un anziano e minuto signore con gli occhi chiusi dalla cataratta, chino sul suo strumento di lavoro, ha pianto dalla felicità quando ha ricevuto la sua foto… un’emozione incredibile. Con i bambini del villaggio ho condiviso i giochi in acqua: gare, apnee e salti acrobatici…

Dopo 2 brevi giorni di sosta a Bazaruto si vola in Sud Africa, con una sosta a Johannesburg, per visitare il museo dell’Apartheid e la casa di Nelson Mandela a Soweto: per non dimenticare il lungo cammino verso la libertà che il Paese ha intrapreso grazie al Premio Nobel per la pace.

Da Joahnnesburg con volo diretto di 1 ora e 45 minuti si vola al Kruger National Park. All’aeroporto, il ranger ti accoglie, e nel breve viaggio verso la riserva di SINGITA ( https://singita.com/ ) ti anticipa quello che si vedrà dall’alba al tramonto durante i safari fotografici. Sono stati 3 giorni di incontri ravvicinati con gli animali che ti guardano incuriositi: abbiamo visto 6 leonesse che hanno catturato un giovane ippopotamo per poi banchettare riempiendosi la pancia, perchè chissà quando capiterà di mangiare di nuovo tanto cibo. Nel frattempo gli avvoltoi si annidano sui rami vicini aspettando il loro turno per le pulizie e la iena a distanza di sicurezza aspetta con il suo sorriso ironico di mangiare “a sbafo”.

La sera prima del volo di rientro in Italia, dopo l’ultimo safari, lo staff del SINGITA organizza una cena nel bush a lume di candele. L’allestimento, i tavoli e il servzio sono molto discreti e in sintonia con il silenzio e  l’ambiente che ci circonda, le lampade illuminano la notte stellata. Il ranger ci spiega le costellazioni dell’emisfero australe. Orione si vede a testa in giù, mi fa sorridere pensando che il giorno dopo lo vedrò rovesciato: una serata romantica ed indimenticabile per salutarci e augurarci un ritorno in Africa..

Amo le letture “a tema” prima di ogni viaggio: avevo scelto “LE MIE FIABE AFRICANE” di Nelson Mandela, storie antiche quanto l’Africa raccontate attorno ai falò da tempo immemorabile, universali nella loro capacità di ritrarre gli animali e loro umanissima magia. Nei safari ho rivisto gli stessi animali e immaginato i racconti appena letti.

Torno presto AFRICA! Aspettami…     

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