Dieci magie di Pantelleria

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Silvia Amadori

Perché scegliere la perla nera del Mediterraneo

Uno scoglio di lava nel mezzo del Mediterraneo, Pantelleria è un’isola icredibile sia per i contrasti che racchiude, come la roccia lavica nera da un lato e il mare mare blu dall’altro, il dolce del passito e l’aspro dei capperi, sia per la sua accoglienza intima ma calorosa, quella dei Dammusi con i loro muretti a secco e i giardini di cactus e limoni.

Ho scelto Pantelleria per una vacanza con gli amici del cuore, con il desiderio di riposarci, di chiacchierare davanti a un buon bicchiere di vino, di nuotare in un mare cristallino e di soggiornare in un damuso tipico dove cenare la sera con il pesce fresco comprato al porto.

Da quando sono tornata non ho smesso di dire che è stata una delle isole che ho amato di più fra tutte quelle visitate nei miei viaggi: ecco le esperienze che la rendono unica e che fanno sì che io la consigli a tutti i viaggiatori che mi chiedono di organizzare il loro viaggio estivo.

1) Soggiornare in un Dammuso:

i dammusi sono abitazioni tipiche, costruite con spesse mura di roccia lavica nera e con il tetto a cupola. Ce ne sono di tutte le dimensioni e con diversi stili di arredo interno: da quelli con le mattonelle dipinte a mano e decorazioni di ceramiche siciliane colorate, a a quelli in stile più contermporaneo giocato fra il nero dell’esterno e il bianco totale degli interni. Fondamentale un patio per fare colazione e per chiacchierare al fresco la sera e se volete ancora di più potete sceglierne uno con la piscina scavata nella roccia o un giardino con piante di cactus alte come alberi, gelsomini, aloe e limoni. Soggiornare in un dammuso vi darà la sensazione di essere uno degli abitanti dell’isola, godervi l’ombra del portico del pomeriggio poi uscire con la vostra Mehari per andare a comprare il pesce fresco al mercato del porto.

2) La spa all’aperto al Lago di Venere:

sicuramente uno dei luoghi più suggestivi dell’isola, vi apparirà all’improvviso, dopo l’ultimo tornante, come una visione, lasciandovi senza fiato. Il suo colore che dal verde chiaro va verso il turchese vi lasceranno senza fiato. Si tratta del cratere di un antico vulcano in cui sono concentrate le sorgenti termali, le acque sono molto calde e cariche di zolfo. Il fondale è ricoperto di fango termale che ha grandi proprietà benefiche per la pelle. In questa spa a cielo aperto ci si immerge nelle acque calde, poi usciti dall’acqua si raccoglie il fango, lo si spalma sulla pelle e lo si fa asciugare completamente. La vostra pelle sarà morbidissima! Per completare poi l’esperienza vi consiglio il pranzo nel ristorante del lago, un tuffo in una famiglia degli anni ’60, sapori semplici e gustosissimi.

3) Un pranzo a Gadir: 

nel porticciolo di Gadir, all’ombra delle foglie di un albero secolare, si trova uno dei migliori ristoranti di Pantelleria, si chiama ‘l’Isola nell’isola’. Provare per credere 🙂

4) La Piana della Ghirlanda: 

se ci fosse una giornata di vento forte, che rende difficile tuffarsi e godere del mare, vi consiglio un tour dell’interno dell’isola. La Piana della Ghirlanda è considerata il giardino dell’isola ed è una zona pianeggiante originata dalla caldera di antichissimi vulcani di enorme ampiezza. Questa zona è tutta coltivata con la “Pratica agricola della vite ad alberello” (patrimonio Unesco): la vite, a forma di alberello, viene coltivata in conche profonde circa 20 cm, per accumulare l’acqua piovana e proteggere i grappoli dal vento. La tecnica di coltivazione, introdotta dai fenici, è particolarmente articolata e prevede esclusivamente l’intervento della mano dell’uomo, fino alla vendemmia che comincia a fine di luglio. Le uve zibibbo, ricavate da questi vigneti, rappresentano la materia prima per la vinificazione del pregiato Passito di Pantelleria. La chiamano agricoltura ‘eroica’ perché sfida condizioni ambientali estreme.

5) Una Cena sul mare a Scauri

vi auguro una luna pienissima e una ottima compagnia.

6) Gustare i capperi e un bicchiere di passito:

non si può non assaggiare questi che sono i due prodotti tipici dell’isola famosi in tutto il mondo! I capperi potrete acquistarli già sotto sale, io consiglio anche il frutto del cappero che si chiama ‘cucuncio‘ e che è perfetto invece sotto aceto come aperitivo. Il passito è un vino dolce da dessert, ricavato esclusivamente dall’uva di Zibibbo coltivata a Pantelleria attraverso un metodo di essiccazione naturale; quello migliore è senza dubbio quello di Salvatore Murana, esclusivissimo.

7) Ballata dei turchi: 

si tratta di una baia sul lato opposto rispetto a Pantelleria Centro. Narra la leggenda che un tempo fosse uno scalo naturale utilizzato dai pirati (qui erano i Turchi), è una baia con dei fondali ed un costone dai colori incredibili. La strada per arrivarci è avventurosa e richiede delle scarpe da cammino, ma la bellezza del paesaggio giustifica sicuramente gli sforzi per arrivarci!

9) L’arco dell’elefante:

è l’immagine simbolo dell’isola, questo un’enorme scoglio di pietra lavica a forma di proboscide di elefante che entra in acqua creando un grande arco. Ci si arriva comodamente a piedi, qualche ora di mare lasciandosi galleggiare a testa in su all’ombra dell’arco di pietra.

8) La Montagna grande:

per gli appassionati di trekking e per gli amanti della natura all’interno dell’isola si trova una montagna alta 836 metri, chiamata Montagna Grande, che fa parte del Parco Nazionale dell’isola di Pantelleria. Questo è il luogo ideale per programmare una camminata non troppo impegnativa: numerosi sentieri attraversano i boschi di lecci e pini marittimi. Arrivati in cima si domina con uno sguardo tutta l’isola: nelle belle giornate limpide si vede anche la Sicilia.

9) Una giornata in barca:

per vedere da una prospettiva diversa l’isola, per arrivare nelle baie più difficili da raggiungere a piedi, per tuffarsi in un mare profondissimo o anche solo per farsi cullare dalle onde, una giornata in barca non può mancare in un viaggio a Pantelleria.

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